Rare sono le testimonianze dei genitori che persero i figli nella Resistenza. Adele Calà era nata ad Enna nel 1895. Trasferita a Palermo si era sposata con Arcangelo Di Dio Emma. I figli erano nati a Palermo: Alfredo il 4 luglio del 1920 e Antonio il 17 marzo del 1922. La famiglia Di Dio era giunta a Cremona, negli anni Trenta, dove Arcangelo, vice brigadiere della Polizia di Stato, era stato trasferito presso la locale Questura.
La famiglia siciliana si era “perfettamente integrata” ricordano i testimoni dell’epoca, nella città lombarda. Profondamente religiosa, Adele aveva avviato i figli ai valori cristiani. Quando, dopo l’8 settembre 1943, i figli ufficiali di carriera, non ebbero dubbi che dovevano schierarsi contro il fascismo, per la libertà. La madre non potè frapporre loro alcun ostacolo.
In occasione della commemorazione dedicata agli eroi partigiani dell’Ossola – Filippo Beltrami, Alfredo e Antonio Di Dio, Fofi e Bruno Vigorelli che si tenne a Omegna, il 23 febbraio 1946, presenti il sindaco di Milano Greppi, l’avvocato Ezio Vigorelli, Giuliana Gadola (moglie di Filippo Beltrami), Adele Calà e Arcangelo Di Dio – l’inviato del “Corriere d’Informazione” raccolse la testimonianza della madre dei Di Dio.
“Noi si stava zitti – scrive l’inviato (E. C.) – ed in rispetto ad ascoltare: parlava la mamma di due fratelli eroi, gli occhi fatti rugiadosi dal gran pianto. Diceva la mamma: “Figli supplicavo -siate cauti – nascondetevi” E la mamma li seguiva, cercava di seguirli correndo lungo le falde delle montagne anch’essa inseguita e minacciata“.
Adele Calà per ben due volte fu costretta a recarsi a riconoscere i cadaveri dei figli, Antonio ucciso a Megolo nel febbraio del 1944 e Alfredo in Val Cannobina, nell’ottobre dello stesso anno, per difendere la Repubblica dell’Ossola poco prima che cadesse nelle mani dei nazifascisti.
Straziante fu il riconoscimento di Alfredo, sepolto da alcuni giorni. “In quelle tragiche circostanze il suo dignitoso dolore di madre ed il suo patriottismo imposero rispetto persino ai tedeschi che accondiscesero a restituirle il corpo dell’ultimo figlio caduto che ella reclamava”.
Tornata a Cremona visse nel culto della memoria dei figli. Gli uomini della Divisione Valtoce, diventata dopo la morte di Alfredo, Divisione Di Dio, le tributeranno fino alla fine il loro affetto.
Adele Calà morì nel dicembre del 1971 a Cremona, dove aveva vissuto.