Grande ispiratore della politica culturale pubblica milanese e italiana del secondo dopoguerra; fondatore del Piccolo Teatro con Giorgio Strehler, presidente del Teatro alla Scala negli anni in cui Abbado portava la musica colta nelle fabbriche di Sesto, fu anche per un breve periodo presidente della RAI, ma le stanze di Viale Mazzini erano per lui troppo paludose e poco manageriali. In ogni momento ha portato novità di stile, freschezza e simpatia unita al rigore di scelte amministrative impeccabili.
Da socialista, fu convinto credente nei valori umani, un trascinatore che attraverso la rete degli enti locali e il decentramento ha mobilitato opinione pubblica e spettatori verso quel luogo magico della nostra vita che siamo teatro.