Tra i tanti omaggi che si possono rendere alla sua arte quello per la padronanza della lingua italiana merita un posto significativo. L’essere nato a Firenze lo ha agevolato, e lui che sapeva essere raffinato guascone vi sé narcisisticamente riflesso, senza scendere mai a patti con la moda dei neologismi stranieri. Era il 1998, Paolo Poli era in tournée al teatro Giuditta Pasta di Saronno con i viaggi di Gulliver. Uno spettacolo imperdibile se non altro perché Swift è stato un autore a lui congeniale per il talento satirico e parodistico. Già la prima parte gli aveva permesso oltre al solito scintillante sfarzo di costumi en travesti, di sfoggiare una traboccante comicità fatta di dialoghi e battute fulminanti che avevano ipnotizzato il pubblico. Ma Paolo Poli concesse un fuori programma durante l’intervallo, nel camerino. Si parlava genericamente di teatro quando il discorso cadde sugli attori che ancora calcavano le scene nonostante avessero qualche anno sulle spalle. Tra questi Ferruccio Soleri, che proprio in quei giorni recitava nell’ennesima ripresa di Arlecchino servitori di due padroni. Fu come se fosse stato colto da un’incontenibile ispirazione dissacrante: in quei pochi minuti riversò un concentrato impressionante di malignità fatue, veniali facezie e ambigue allusioni sessuali: un miscuglio di parole elegantissime e triviali, che più erano volgari più erano dotate di straordinaria inventiva, perfette e originali, parole pellegrine come le avrebbe definite Leopardi, di assoluta purezza linguistica. Il direttore di sala tentò di interromperlo: “Maestro dobbiamo riprendere lo spettacolo”. Inutilmente, era arrivato al punto in cui fingendo un sospiro di invidia raccontava che oltre a fare Arlecchino, Soleri a quell’età si era anche sposato con una ballerina anzi …con una tersicorèa. E non si capì se quell’ultimo malizioso sussurro era per il povero Soleri o per quei provincialotti che aveva davanti.
La storia culturale di un luogo è legata anche ai personaggi che vi transitano. Il teatro cittadino, come dimostra il ricordo dell’incontro del presidente del tempo con Paolo Poli, è certamente uno spazio speciale per leggere la storia della comunità.