Alberto Proserpio (di Angelo) era nato a Barzanò, un ridente paesino della Brianza, il 28 settembre 1877.  Di professione meccanico, residente a Saronno dal 24 aprile del 1915, dove presumibilmente si era trasferito da Lentate sul Seveso, per via della moglie, Maria Basilico che a Saronno era nata.  Nel 1915 ha 38 anni ed è padre di 3 figli, due maschi e una femmina (il maggiore di anni 9, il secondogenito di anni 7 e l’ultima nata di anni 4).  La  famiglia risiede inizialmente in Piazza Umberto I (casa Buzzetti) successivamente si trasferisce nella Cascina Spinelli.

rancioL’ordine di mobilitazione generale che includeva le classi di leva più avanti negli anni scattò nel maggio 1915. Sui muri dei comuni del Regno grandi manifesti informavano delle modalità e dei tempi con cui le classi dal 1885 al 1874 dovevano presentarsi presso i Consigli di Leva. I più erano destinati alla Milizia Territoriale, quelli più validi erano inseriti nella Milizia Mobile.

Alberto Proserpio è assegnato alla 4° Compagnia di sussistenza. Una nota ricorda che gli fu attribuito l’incarico di panettiere. Non abbiamo notizie in quale località del fronte fu inviato. L’attività di vettovagliamento alle truppe era solo apparentemente meno rischiosa rispetto ai soldati impegnati in combattimento. Il rancio, preparato nelle retrovie, veniva portato a dorso di mulo o a spalle in prima linea, la fatica e il rischio di essere colpiti dal fuoco nemico era elevata.

Alberto Proserpio, muore a Massa Lombarda il 15 ottobre 1918, dove  era situato uno dei sanatori per i soldati che avevano contratto malattie. Presumibilmente, muore di spagnola che in quello scorcio del 1918 provocò numerose vittime.  Sull’Albo d’Oro dei caduti Lombardi fu trascritta erroneamente la data del 15 ottobre 1915. Tra data della morte e informazione alla famiglia passavano circa 2 settimane. La notizia giunse alla vedova e ai tre figli, all’incirca con quella della vittoria italiana sull’Austria.  Alberto Proserpio vanta il triste primato di essere il caduto saronnese più anziano.

Fonti:

Archivio Storico Comune di Saronno

Albo d’Oro Caduti Lombardia