Andrea Borroni (di Antonio), soldato del 26° Reggimento di fanteria, nasce a Saronno , il 10 giugno del 1894, muore il 28 giugno del 1918 in prigionia “per infortunio per fatto di guerra”.

Il 26° Reggimento costituiva, insieme al 25°, la Brigata Bergamo  che partecipò alla Grande guerra nella zona di Tolmino. La vicenda bellica di Borroni deve essere stata complessa. Egli muore a Scutari in Albania, ne desumiamo pertanto che dopo l’iniziale impegno sul fronte Orientale avesse partecipato alle azioni in cui fu impegnato l’esercito italiano in Albania.  Spesso capitava che alcuni reparti di un Reggimento fossero aggregati ad altri. Il Corpo speciale italiano inviato in Albania a partire dal 1915, fu impegnato, in particolare, per soccorrere l’esercito serbo, in seguito anche in Albania il conflitto assume i caratteri della guerra di posizione.

Non sappiamo quando Andrea Borroni fu fatto prigioniero. Colpisce la motivazione della morte. E’ evidente che si vuole precisare che il soldato saronnese muore per un “infortunio” avvenuto in combattimento e non per altri motivi. Numerossissimi furono i prigionieri italiani che internati nei campi di prigionia perirono per inedia. E forte fu la polemica in Italia da parte delle famiglie che accusavano lo Stato di aver abbandonato i prigionieri. Nel ricordare che la morte è il prodotto di un fatto bellico, si vogliono evitare inevitabili risentimenti. Certo è che il trattamento dei prigionieri italiani da parte degli austriaci fu quanto mai crudele e disumano. Molti furono i prigionieri che morirono di fame, malaria, colera e tifo.

Fonti:

http://www.difesa.it/_layouts/15/MdDEvoluzione-Layouts/Archivio/AlboOro/10/105.jpg.

Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918, Vol. II, Roma, Libreria dello Stato 1925, pp. 29-35.
Archivio Storico Comune di Saronno