Giovanni Peloia (di Paolo) era nato il 10 dicembre del 1893 a Rovello (la denominazione “Porro”sarà assunta soltanto nel 1928 per celebrare il generale Carlo Porro, aiutante di Cadorna durante la prima guerra mondiale). La famiglia Peloia, composta dal padre Paolo, dalla mamma Regina Alberio e 8 figli, risiedeva a Saronno dal 24 ottobre del 1908 presso la Cascina Reina, in via Strafossato.

Colonna italiana

Colonna italiana

Reclutato nel maggio del 1914, soldato di prima categoria, è assegnato come Antonio Zaffaroni al 2° Reggimento Bersaglieri nel settembre del 1914.  Il 2° Reggimento Bersaglieri aveva la sua base di reclutamento nei distretti militari di Ancona, Como, Genova, Macerata, Napoli, Pavia, Varese, Verona ed era un reparto che poteva vantare una consolidata esperienza nelle guerre coloniali a partire dalla campagna d’Eritrea del 1895, si trova in Libia dal 1911, dall’inizio della guerra Italo-Turca.

Il 14 novembre del 1914, il sultano proclama la Guerra Santa (Jihad) e molte delle irrequiete  tribù libiche, ripresero le armi attaccando i presidi italiani, costringendo le guarnigioni a rifugiarsi nei centri costieri. Il colonnello Antonio Miani è inviato in Africa per reprimere la rivolta.  Nello scontro di Gasr Bu Hàdi, le bande beduine armate dai turchi (informati che l’Italia sarebbe scesa in guerra contro gli Imperi centrali) di ottime armi individuali  assaltarono prima le salmerie e poi i reparti irregolari libici di cui si componeva la spedizione. Quest’ultimi in brevissimo tempo sbandarono e poi presero a sparare alle spalle ai soldati italiani e regolari libici ed eritrei. Fu l’inizio della fine, il disperato  combattimento si concluse con una grave disfatta degli italiani (vedi biografia di Antonio Zaffaroni). Il valore dei bersaglieri italiani, il coraggio degli ascari eritrei non fu sufficiente di fronte alle bande arabe. Il colonnello Miani che aveva sottovalutato i rischi in cui poteva incappare la colonna italiana fu l’unico a pagare per la sconfitta. Fu rimosso dagli incarichi attivi nel Regio Esercito, mentre gli esponenti del potere politico rimasero al loro posto e proseguirono la loro carriera.

Nella ricostruzione dello “Schema di disposizione al combattimento dei reparti della colonna Miani”, il 2° Reggimento Bersaglieri apriva il quadrato e controllava il fianco sinistro. Giovanni Peloia muore, insieme ad Antonio Zaffaroni,  il 29 aprile 1915, durante la battaglia di Gasr Bu Hàdi, non lontano da Sirte.  La fotografia di Giovanni Peloia in divisa da bersagliere  ci restituisce il ritratto di un giovane di  22 anni che dimostra ancor meno dei suoi anni.

Fonti:

A. Del Boca, La disfatta di Gasr Bu Hàdi. 1915: il colonnello Miani e il più grande disastro dell’Italia coloniale, Milano, Mondadori, 2004,

La situazione in Tripolitania. Combattimento 29 aprile, in “Corriere della Sera”, 4 maggio 1915.

M. Caserta, V. Ailara, I deportati libici: una questione ancora aperta, in “Lettera del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica”, 2000 (4).

Archivio Storico del Comune di Saronno